Il commercialista abusivo “infedele” aveva sottratto oltre 350mila euro a un’anziana, anche da morta. Li ha usati per almeno tre anni per realizzare una nuova attivita’ imprenditoriale visto che nel frattempo l’Ordine dei Commercialisti lo aveva sospeso, proprio dopo la denuncia dei famigliari della donna. Ma lui aveva continuato a esercitare abusivamente la professione. Fino a che le Fiamme Gialle di Varese, su richiesta della Procura di Busto Arsizio, lo hanno arrestato.
Oltre 350mila euro prelevati in tre anni
Una storia, quella del commercialista infedele che andava avanti almeno dal 2015, quando cioè l’uomo era riuscito a ottenere la procura in suo favore di un’84enne di Busto Arsizio. Un caso acclarato di circonvenzione d’incapace, visto che la donna soffriva di demenza senile e il professionista, sfruttando il suo deficit psichico accertato, era riuscito a farsi firmare una procura generale. Per tre anni le aveva ripulito poi i conti correnti. Assegni in suo favore, prelievi di contante, disinvestimenti. Secondo procura e Gdf fino al gennaio 2018 l’uomo si e’ impossessato di almeno 357mila euro. Andando avanti a incassare anche dopo la morte della signora, scomparsa l’anno precedente.

Il commercialista abusivo diventa “consulente” grazie ai soldi dell’anziana defunta
Con i soldi dell’anziana (e i parenti praticamente estromessi dalle disponibilità finanzieri e) il commercialista infedele era riuscito a finanziare una sua nuova attività imprenditoriale come “consulente” di tecnologie informatiche. Inoltre aveva stipulato due polizze vita per se’ e acquistato monete rare di altissimo valore. Nel frattempo l’Ordine dei Commercialisti lo aveva sospeso dall’esercizio della professione, proprio dopo la denuncia dei famigliari della signora. Eppure l’uomo era andato avanti a lavorare abusivamente, senza problemi.
La nuova attività, le monete rare e le polizze vita
I finanzieri, diretti dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere alla vigilia di San Silvestro. Le accuse a suo carico vanno dall’esercizio abusivo all’appropriazione indebita. E potrebbero estendersi anche al riciclaggio. Per mascherare e rendere difficoltosa l’identificazione della provenienza illecita del denaro, il commercialista bustocco lo ha investito in attività economiche regolari schermandosi dietro società di fatto sotto il suo controllo. In tal modo riusciva a ripulire i capitali provenienti dalle sue condotte delittuose.
Inoltre, nel corso delle indagini sono emerse ulteriori fattispecie di reato relative all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, attuate dal medesimo indagato in concorso con un “collega”. Oltre all’arresto i finanzieri hanno disposto il sequestro preventivo di 85.000 euro.