La nuova generazione dei rapper di strada sempre più protagonista (in negativo) di atti di criminalità. Polizia e carabinieri, mercoledì sera, ne hanno arrestati tre, tutti “millenial” e tutti baby rapinatori. In particolare in carcere finisce Baby Gang, il rapper violento per cui gia’ molte citta’ del Nord Italia avevano emesso un foglio di via. Indesiderato. Ora finisce in carcere. I tre sono protagonisti di pestaggi violentissimi nelle zone della movida milanese terminati con il furto di catenine d’oro, gioielli, smartphone, soldi. Mercoledì, a Milano e a Sondrio (dove vive Baby Gang), la Polizia di Stato e i Carabinieri hanno arrestato i due rapper giovanissimi e un loro complice 18enne ritenuti responsabili di quattro rapine commesse ai danni di ragazzi a Milano e a Vignate (MI).
I due rapper violenti: a maggio le rapine nelle zone di Piazza Vetra e alle Colonne di San Lorenzo
Gli arrestati sono appunto il marocchino Zaccaria Mouhub, noto come Baby Gang (in carcere), e Amine Ez Zaaraoui, nome da rapper Neima Ezza, entrambi ventenni. Neima Ezza e il loro complice S. D., un diciottenne, sono invece ai domiciliari. Tutti e tre sono considerati responsabili di almeno quattro episodi su cui hanno indagato l’ufficio prevenzione generale della questura di Milano e dai carabinieri della compagnia di Pioltello.
Baby Gang Neima Ezza
Le indagini vanno avanti da maggio scorso e sono confluite in un unico filone ricostruendo almeno quattro rapine del “terzetto terribile”. Ma non si esclude che i rapper milanesi abbiano messo in atto lo stesso modulo operandi anche in altre rapine. Nello specifico il terzetto agiva nelle zone della movida milanese puntando ragazzi isolati per circondarlo facendosi forti del numero. E con botte e minacce si facevano consegnare denaro, gioielli e altri effetti personali.
A Milano le rapine sono avvenute alle Colonne di san Lorenzo e in piazza Vetra, a maggio 2021, praticamente con la riapertura post lockdown e l’escalation della movida violenta. Baby Gang, Neima Ezza e il loro complice hanno prima individuato, poi bloccato le loro vittime. Le hanno malmenate con pugni al petto e schiaffi. E infine costrette a consegnare le collanine d’oro. A luglio a Vignate (MI) due di loro (uno armato) avevano avvicinato due persone rubando loro denaro, auricolari e perfino le chiavi dell’auto perché non li seguissero.
Le indagini continuano per individuare eventuali complici e per valutare ilc coinvolgimento dei rapper indagati in analoghi episodi verificatisi nell’area metropolitana del capoluogo milanese.
Chi sono Baby Gang e Neima Ezza: tanti follower, Daspo e video “violenti”
Baby Gang, nome d’arte di Zaccaria Mouhib, è un rapper italiano di seconda generazione, nato e cresciuto a Lecco da una famiglia di origine marocchina. E’ considerato tra i rapper più promettenti e influenti della scena musicale attuale. Ma a soli 20 anni, ha trascorso parecchio del suo tempo tra carceri minorili e comunità per minori. Ha collezionato Daspo, divieti di accesso come quello per tre anni da alcuni comuni della riviera romagnola.
E nell’estate 2021 “daspato” anche dai locali notturni di Milano e Citta’ metropolitana per il suo alto grado di pericolosità sociale. Stesso provvedimento anche a Sondrio, dove vive ora, e Lecco. Quest’ultimo è arrivato a causa del videoclip della canzone “Lecco city” – brano da oltre 3milioni e 600mila visualizzazioni su YouTube – in cui lui e centinaia di persone hanno impugnato armi e sparato in aria nel quartiere residenziale di Santo Stefano.
Nome d’arte di Amine Ezzaroui, Neima Ezza è nato in Marocco ma cresciuto a Milano, nella zona delle case popolari di San Siro e Baggio. Nel rap in particolare, trova la strada del riscatto e gli oltre 136mila follower su Instagram e gli oltre 71mila iscritti al suo canale Youtube ne sono la dimostrazione. Nelle sue canzoni racconta soprattutto la periferia e le sue difficoltà. Ma a San Siro durante la registrazione di un suo video era intervenuta la polizia con i lacrimogeni per disperdere la folla dei fan che stavano assistendo all’evento e avevano ingaggiato una battaglia con gli agenti a colpi di pietre e bastoni.