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sabato 30 Settembre 2023

Genovese, chiesto il processo per il mago delle start-up

Molto probabilmente andra’ a processo l’ex mago delle start-up e co-fondatore di Facile.it. La Procura di Milano ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per Alberto Genovese, l’imprenditore del web accusato di violenze sessuali ai danni di una 18enne a Terrazza Sentimento, il suo attico milanese, e di una 23enne a Ibiza. Entrambe stordite con mix letali di droga per poi poterne abusare. Genovese finì in carcere il 6 novembre dell’anno scorso. L’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dai sostituti Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini si e’ chiusa a luglio. L’8 ottobre l’ultimo interrogatorio al mago delle start-up, tuttora agli arresti domiciliari in una struttura della provincia di Varese per disintossicarsi dalla dipendenza di cocaina.

Lo stupro a Milano e la fuga della 18enne

Sono due gli episodi contestati a Genovese, oltre alla cessione di droga in entrambi i casi. Il primo, e piu’ eclatante, il 10 ottobre dell’anno scorso a Milano nel suo attico di lusso “Terrazza sentimento” iniziato con lo stupro di una modella 18enne. E finito con la fuga di quest’ultima in strada, seminuda. L’accusa a Genovese e’ di averla stordita con la “droga dello stupro” per poi abusare di lei durante la notte. A ricostruire l’accaduto le immagini delle telecamere interne dell’appartamento, recuperate dagli specialisti della Squadra Mobile.

Genovese
Alberto Genovese

Pochi mesi prima a Ibiza vittima una modella

Il secondo e’ precedente e coinvolge una modella 23enne. Le violenze, ha raccontato ai pm, avvennero il 10 luglio del 2020 a Ibiza nella villa del manager, sempre dopo averla resa incosciente con mix di droghe tra cui cocaina e ketamina. La richiesta di processo riguarda anche la sua ex fidanzata Sarah Borruso. Nel suo caso i presunti abusi riguardano quanto avvenuto a Villa Lolita nell’isola spagnola. Lo stupro della 23enne a Ibiza viene definito “feroce” dagli inquirenti, con la ragazza incapace di reagire per la grande quantità di droga e alcol assunti.

Genovese si difende: “Schiavo della coca”

Durante l’ultimo interrogatorio dell’8 ottobre Genovese tuttavia ha continuato a sostenere, come negli altri interrogatori, di avere agito sotto l’effetto di droga, di essere “schiavo della cocaina” e di non avere mai percepito “alcun dissenso” da parte delle giovani che erano con lui. E che, al pari di lui, erano altrettanto “alterate“. Davanti al gup, dopo che il giudice avrà fissato l’udienza preliminare, Genovese potrebbe anche scegliere di essere giudicato in abbreviato, con rito a porte chiuse e che prevede lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna.

Francesco Gastaldi
Francesco Gastaldi
Giornalista professionista dal 2004, formatosi sulle cronache sportive prima di imboccare la strada della cronaca e della politica. Vent'anni e oltre di redazione al Cittadino di Lodi, iniziando sui campi di calcio della serie D per terminare co-dirigendo il desk di cronaca. Oggi collabora con il Corriere della Sera Milano e associazioni di categoria.

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