Andavano al market con il bonus spesa per il Covid ma non ne avevano diritto. E ora dovranno restituire oltre 30mila euro. I furbetti del Covid avevano chiesto somme che andavano dai 100 ai 1000 euro, lamentando situazioni di emergenza economica. La Guardia di Finanza di Lodi ha scoperto che non ne avevano i requisiti. Coinvolte nell’indagine sui truffatori del “bonus spesa” ci sono 93 famiglie delle province di Lodi e Milano. Ai rispettivi Comuni – 18 lodigiani e uno milanese – avevano presentato una documentazione incompleta. O meglio, avevano omesso di dichiarare di essere percettori di altre forme di sussidio, sia legate alla pandemia che Redditi di cittadinanza o suddidi di disoccupazione. Oltre a dover restituire 32mila euro a loro carico 95mila euro di sanzioni amministrative da pagare.
Controllati in tremila, segnalazioni dai Comuni
I fondi del “Bonus spesa Covid 19” erano previsti dall’Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile 658 del 29 marzo 2020 per essere destinati alle famiglie in evidente stato di bisogno. Dopo il primo lockdown i nuclei maggiormente colpiti dagli effetti economici dovuti all’emergenza pandemica potevano contare su un bonus per la spesa. I militari dopo alcune segnalazioni arrivate dai Comuni stessi avevano fatto partire una serie di controlli a tappeto per verificare la situazione reddituale e patrimoniale di oltre 3.000 soggetti (e relativi nuclei famigliari) che avevano richiesto ed ottenuto i bonus dal Comune.
In crisi per il Covid ma avevano il sussidio
Le Fiamme Gialle hanno accertato che 93 famiglie che avevano sostenuto di trovarsi in condizioni di indigenza, tali da non consentire nemmeno di acquistare generi alimentari e di prima necessità, avevano ottenuto il bonus. Tuttavia, quasi tutti percepivano o il Reddito di Cittadinanza, o sussidi di disoccupazione o aiuti economici anche di 1200 euro. Condizione che li avrebbe automaticamente esclusi dal diritto al bonus. Nella richiesta avevano ovviamente omesso di dichiararlo. I finanzieri hanno accertato percezioni indebite per 32mila euro e multato i trasgressori per un totale di 95mila euro. La Finanza ha inoltre segnalato i furbetti ai rispettivi Comuni perche’ possano procedere a recuperare le somme contestate.