Ascoltare e prevenire la violenza domestica prima che sia troppo tardi e degeneri in femminicidio. Un protocollo tra l’Università degli studi di Milano e la Questura di Milano avvia una collaborazione scientifica per analizzare i fenomeni criminali e prevenire la violenza domestica e di genere. Come? Grazie agli specialisti – psicologi e criminologi – e speciali percorsi di “ascolto” destinati agli autori di condotte violente. L’obiettivo è “accompagnare” i soggetti responsabili di atti di violenza in famiglia o verso la propria partner, per favorire il recupero e abbattere i rischi di recidiva.
Violenze di genere, corsi per i mariti violenti
Il protocollo firmato dalla Questura e’ doppio. Da un lato la collaborazione con l’Università consente al Dipartimento di Scienze Biomediche, e alla docente Isabella Merzagora, Ordinario di Criminologia alla Statale e Presidente della Società Italiana di Criminologia, di approfondire lo studio dei problemi criminali e della loro prevenzione. Il percorso trattamentale criminologico riguarda mariti e compagni ammoniti dal questore per violenza domestica o stalking. E l’obiettivo, attraverso l’ascolto e l’insegnamento, prevenire che la situazione possa peggiorare. Troppe vittime si rifugiano ancora nel silenzio.

Criminologi e psicologi in campo per prevenire persecuzioni e femminicidi
Dall’altro lato, la Questura di Milano ha sottoscritto un protocollo anche con il Centro Savid-Stop alla Violenza Domestica. Savid e’ un centro specialistico criminologico-clinico che si occupa di didattica, formazione e intervento in materia di violenza famigliare. E fa parte della rete Anti-violenza del Comune di Milano e del Coordinamento Nazionale dei Centri per il trattamento degli uomini violenti.
L’obiettivo, hanno spiegato Questura e Statale annunciando l’accordo, è “prevenire il fenomeno della violenza. Va rafforzata la consapevolezza degli uomini nel processo di eliminazione della violenza nella soluzione dei conflitti“. In questo modo “si favorisce il recupero dei maltrattanti e si limitano i casi di recidiva“. “Non bisogna intervenire dopo, ma anticipare le violenze di genere“, ha sottolineato Giovanni Cuciti, dirigente della divisione anticrimine della Questura. Nonostante la gran parte degli uomini “ammoniti” dal questore per violenze domestiche o stalking abbia deciso di seguire i corsi di recupero (l’80% negli ultimi tre anni), il grosso del fenomeno e’ ancora sommerso.
Femminicidi nel Milanese, gia’ tre vittime nel 2021
Fondamentale intervenire prima che sia troppo tardi. E fare in modo che le richieste di aiuto che arrivano ai Centri Antiviolennza non cadano nel vuoto. Nel Milanese, anche nel 2021, gia’ tre sono i femminicidi compiuti da compagni o mariti/padri. L’ultimo in ordine di tempo nello scorso agosto a Carpiano, vicino a Melegnano. Salvatore Staltari una domenica mattina decise di farla finita e uccise a colpi di pistola (nel sonno) la moglie Catherine e la figlia Stefania 15enne prima di rivolgere l’arma verso di se’. A febbraio, a San Giuliano Milanese, l’ex compagno di Luljeta Heshta la raggiunse alla rotonda sulla Binasca (dove lavorava come prostituta) per ucciderla a coltellate davanti agli automobilisti terrorizzati. Alfred Kipe, l’omicida in carcere dal 10 febbraio, e’ a processo a Milano.