Arrivano le prime condanne per i manifestanti milanesi contro il Green Pass, a 11 giorni dagli arresti e due giorni prima dell’entrata in vigore dell’obbligo di passaporto verde nei luoghi di lavoro. Condanna a 8 mesi, con pena sospesa, per il 26enne arrestato durante la manifestazione dello scorso 2 ottobre con l’accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Lo ha deciso la giudice di Milano Maria Teresa Guadagnino, al termine del processo che si è svolto con rito abbreviato. Il giovane e’ incensurato, senza residenza fissa e si trovava in carcere per via della misura cautelare. E’ stato liberato subito dopo la sentenza.
Otto mesi a un giovane, un altro patteggia
“Sono atti riconducibili certamente alla resistenza a pubblico ufficiale – le parole del pubblico ministero che si è visto accogliere la richiesta di condanna a 8 mesi di reclusione -. Rappresentano nei fatti il superamento di determinati comportamenti urbani che sarebbe stato giusto attendersi“. Un altro dei cinque arrestati del 2 ottobre per la manifestazione “non autorizzata” ha patteggiato sei mesi di reclusione. Era gia’ ai domiciliari. Cosi’ come sono ai domiciliari altri due partecipanti alla manifestazione e per i quali inizierà oggi a Palazzo di Giustizia il processo con rito abbreviato.

No Green Pass, escalation di violenze
Il 2 ottobre scorso la manifestazione con 4mila presenti aveva portato all’identificazione di 11 manifestanti, cinque dei quali arrestati e altri sei indagati a piede libero. Numeri in continua crescita: il fine settimana precedente i disordini avevano portato alla denuncia di 41 persone. L’ultimo corteo, sabato scorso, si e’ chiuso con un arresto e 57 denunce. A coordinare le inchieste il pm Alberto Nobili, capo del pool antiterrorismo milanese che sta indagando sulle infiltrazioni eversive – sia di estrema destra che dell’area antagonista – all’interno dei cortei contro il Green Pass. “Un fenomeno che desta preoccupazione e che lascia intravedere un futuro imprevedibile, se la politica non chiarisce le sue linee di azione“, ha detto Nobili.
Scontri a Milano e Roma, parla Lamorgese
Dei disordini di Milano, e dei violentissimi scontri di Roma, riferirà infine anche il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese alla Camera il prossimo 19 ottobre. Mentre il 20 ottobre a Montecitorio va la discussione della mozione di Debora Serracchiani, capogruppo del Pd, sullo scioglimento di Forza Nuova e delle organizzazioni neofasciste. Giusto appena dopo sabato 16 ottobre, in cui sono in programma nuove manifestazioni anti Green Pass che, si teme, possano alzare il livello dello scontro.