L’impianto accusatorio da riformulare. E il sequestro dei 4 milioni di euro (tra cui la vendita di tre Ferrari da competizione) non e’ valido. Nuovo colpo di scena nell’inchiesta su evasione e riciclaggio ai danni dell’ex presidente della Camera Irene Pivetti. Il gip di Milano Giusy Barbara non ha convalidato il sequestro preventivo di 4 milioni di euro a carico dell’ex presidente della Camera Irene Pivetti e di un suo consulente, Pier Domenico Peirone. Il sequestro era scattato quindici giorni fa da parte della Guardia di Finanza di Milano.

Il gip: impostazione della Procura da riformulare
A rendere noto il dissequestro, con conseguente restituzione dei fondi “bloccati”, il legale della Pivetti, l’avvocato Filippo Cocco. L’importo che il pm aveva bloccato e che ora è stato restituito è di 3 milioni e mezzo riconducibili all’esponente leghista e 500mila euro al suo consulente, il professionista Pier Domenico Peirone. Da quanto si apprende il gip non ha convalidato il sequestro in quanto non avrebbe condiviso l’impostazione giuridica della Procura. Il gip Barbara riterrebbe infatti che il reato presupposto ai fatti contestati debba avere una diversa qualificazione.
L’inchiesta, le tre Ferrari e il ruolo di Irene Pivetti
Il sequestro preventivo d’urgenza risale allo scorso 18 novembre. La Guardia di Finanza, su richiesta del pm Giovanni Tarzia, lo aveva eseguito contestualmente all’avviso di chiusura delle indagini nei confronti di Irene Pivetti e altre sei persone. Tra gli altri indagati, oltre al consulente Pier Domenico Peirone, ci sono l’ex pilota di rally ed ex campione di Gran Turismo Leonardo Isolani, la moglie Manuela Mascoli, la figlia di lei Giorgia Giovannelli, il notaio Francesco Maria Trapani e un altro imprenditore.

Nell’inchiesta si ipotizzava il ruolo di intermediazione del gruppo Only Italia, presieduto da Irene Pivetti, in operazioni delle società del pilota di automobilismo Leonardo Isolani. L’obiettivo, secondo l’impianto accusatorio, era nascondere al fisco alcuni beni, tra cui tre Ferrari. Secondo la ricostruzione emersa dagli accertamenti i fatti risalgono al 2016. Isolani avrebbe venduto tutti i benidi una sua società indebitata con l’erario per diversi milioni di euro al fine di svuotarla. L’accusa all’ex presidente della Camera e’ quella di autoriciclaggio, in qualità di intermediatore nella vendita “fasulla” dei beni a societa’ estere riconducibili al gruppo. Non di questo avviso il gip, che riterrebbe “da riformulare” tale impianto accusatorio.
Le somme gia’ restituite a Irene Pivetti
Come hanno reso noto fonti legali, il dissequestro e la restituzione della somma ai due indagati sono gia’ stati disposti. Da capire ora se la prosecuzione delle indagini riformulera’ il ruolo di Irene Pivetti nel contesto dell’inchiesta. La stessa Pivetti deve affrontare un’altra indagine sul caso delle mascherine cinesi “non conformi”, acquistate dalla Cina nel 2020 e da rivendere alla Protezione Civile. In quel caso, la Cassazione ha confermato il sequestro sia di 1,3 milioni di dispositivi di protezione che gli 1,2 milioni di euro conseguiti dalla Only Italia Logistics.