Si faceva chiamare la Leonessa dei Balcani. In una chat Telegram, “prometteva a una interlocutrice 16enne (…) con cui reciprocamente si appellava come Leonessa che le avrebbe trovato come sposo un Leone’con il quale morire da martire dopo un matrimonio ‘bagnato dal sangue dei miscredenti”“. Lo si legge nell’ordinanza di custodia cautelare del gip Carlo Ottone De Marchi. La Polizia in un blitz a Milano ha arrestato una diciannovenne italiana di origini kosovare. Si chiama Bleona Tafallari, ed era una simpatizzante dell’Isis, lo Stato Islamico che ha firmato centinaia di attacchi terroristici tra cui quelli di Parigi, Bruxelles, Manchester e Barcellona. Tra questi, l’assalto a Vienna del 4 novembre 2020. L’attentatore Kujtim Fejzulai era imparentato con il marito della ragazza, 21 anni. Da lui sono partite le indagini dell’antiterrorismo di Milano.
Migliaia di video dell’Isis sul suo smartphone
La 19enne custodiva nel cellulare “migliaia” di immagini e video. Alcuni “creati dall’agenzia di comunicazione dello Stato Islamico Al Hayat Media Center” che raffiguravano “oggetti simbolo” dell’organizzazione terroristica come la “bandiera nera con la scritta della testimonianza di fede, scene di combattimenti (…), esecuzioni sommarie di infedeli” con “decapitazioni e incendi, scene di attacchi terroristici” dei mujaheddin “nelle città europee dei quali vengono esaltate le gesta“, si legge nell’ordinanza del gip.
La Tafallari era nata in Kosovo ma è domiciliata a Milano dove si era trasferita da pochi mesi. Come si legge nell’ordinanza, la giovane era devota all’organizzazione Leoni dei Balcani, che fa parte di una rete di cellule terroristiche riconducibili allo Stato Islamico. Secondo i pm la 19enne svolgeva una “funzione di proselitismo alla causa dell’Islam radicale nei confronti di ragazze kosovare anche minorenni“.
”Radicalizzata a 16 anni, reclutava le minorenni”
Secondo quanto raccolto dal procuratore Alberto Nobili “la giovane si era radicalizzata a 16 anni e già allora era diventata una devota sostenitrice dell’Isis”. L’indagine è partita dopo una segnalazione dell’intelligence relativa al marito della ragazza, il 21enne kosovaro sposato a gennaio scorso e imparentato con l’attentatore di Vienna. Bleona pochi mesi fa era arrivata a Milano e si era stabilita a casa del fratello.
”Votata al martirio”. Sul suo telefonino scene di decapitazioni e di attentati dell’Isis
Secondo gli inquirenti Bleona “si era votata al martirio”. Sul suo telefono video di attentati e decapitazioni. La giovane faceva parte della cerchia famigliare dell’attentatore di Vienna, Kujtim Fejzulai. L’uomo era imparentato con il marito della giovane. L’attentato a Vienna avvenne il 4 novembre del 2020, poco prima che scattasse il lockdown: Fejzulai sparò in diversi punti della città e ammazzò quattro persone prima di essere ucciso dalle forze di sicurezza.


Gli inquirenti hanno raccolto migliaia di elementi sulla partecipazione della giovane “Leonessa” alla cellula terroristica balcanica. Foto di ogni tipo, video, azioni di vero proselitismo. Tra le immagini trovate sul suo smartphone anche quella del giovane attentatore, appartenente all Isis-Khorasan autore dell’attacco a Kabul. Il giovane lo scorso 26 agosto si era fatto esplodere all’aeroporto causando centinaia di morti tra i civili che cercavano di scappare dall’Afghanistan ormai in mano ai talebani. E ancora, foto personali in divisa da guerrigliera. In una la giovane è ritratta col niqab e con un guanto nero con il simbolo dell’Isis. E poi immagini scattate dopo il massacro nella redazione di Charlie Hebdo.
La ragazza è in carcere con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo. L’inchiesta è coordinata dal Capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili e dal sostituto Leonardo Lesti, che hanno chiesto e ottenuto l’ordinanza di custodia cautelare dal Gip.