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venerdì 24 Marzo 2023

Reddito di cittadinanza: anche mafiosi o carcerati tra i furbetti

C’era chi aveva il congiunto in carcere e chi lavorava in nero. Chi era senza residenza e chi aveva vinto alle VideoLottery senza dichiararlo. E nessuno di loro, per questi motivi, aveva diritto a percepire il sussidio di Stato. Eppure l’assegno mensile arrivava regolarmente. La Guardia di Finanza di Lecco ha scovato altri 70 furbetti del Reddito di Cittadinanza. Soggetti che lo percepivano da tempo ma senza averne alcun diritto. L’ennesimo colpo a organizzazioni criminali che cercano di accaparrarsi illecitamente degli aiuti, causando un considerevole danno erariale allo Stato. Solo alcuni giorni fa la Polizia Postale aveva smantellato un clan che falsificava i documenti per ottenere l’RdC. Curioso il caso anche di un 50enne di Buccinasco che aveva occultato per anni il cadavere della madre per continuare a percepirne, in questo caso, la pensione.

Danni erariali per almeno un milione di euro

Le Fiamme Gialle lecchesi, attraverso specifiche analisi di rischio elaborate dai Reparti Speciali e collaborando con l’Inps, hanno verificato i requisiti per la legittima percezione del beneficio in tutta la Provincia. E hanno fatto emergere almeno 70 cittadini che non ne avevano alcun diritto. Il totale delle erogazioni pubbliche indebitamente percepite, per le quali la Gdf ha avanzato richiesta di sequestro, ammonta a 500 mila euro. Senza controlli il danno erariale per le casse dello Stato sarebbe stato di oltre un milione di euro

In “nero” ma con il Reddito di Cittadinanza

Sui 70 furbetti scovati, 37 sono extracomunitari, 30 non hanno la residenza, 12 avevano interdizione perpetua dai pubblici uffici e 8 non hanno comunicato di avere un familiare convivente in stato di detenzione. Altre curiosità: c’e’ chi non ha mai indicato tutti i redditi percepiti o le vincite a giochi online. Altri non hanno dichiarato di possedere immobili e auto di lusso. La Gdf ne ha scoperti addirittura alcuni lavoravano in “nero”. C’e’ perfino un condannato in via definitiva per associazione a delinquere di stampo mafioso, e dunque interdetto per sempre dai pubblici uffici. Eppure percepiva il sussidio.

L’INPS ha gia’ revocato il Rdc ai 70 truffatori

Come e’ noto infatti il reddito di cittadinanza è riconosciuto ai nuclei familiari in possesso di particolari requisiti di cittadinanza, residenza, soggiorno, reddituali e patrimoniali. Inoltre sono necessari ulteriori presupposti di compatibilità come l’assenza di condanna definitiva entro i 10 anni precedenti la richiesta, e la interdizione dai pubblici uffici. A coordinare le indagini la Procura di Lecco, mentre l’Inps ha provveduto immediatamente a revocare l’erogazione del contributo ai settanta furbetti.

Francesco Gastaldi
Francesco Gastaldi
Giornalista professionista dal 2004, formatosi sulle cronache sportive prima di imboccare la strada della cronaca e della politica. Vent'anni e oltre di redazione al Cittadino di Lodi, iniziando sui campi di calcio della serie D per terminare co-dirigendo il desk di cronaca. Oggi collabora con il Corriere della Sera Milano e associazioni di categoria.

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