Un gruppo criminale che attingeva al Reddito di Cittadinanza e aveva messo in piedi un sistema per sottrarre milioni di euro allo Stato e far avere a migliaia di persone sussidi cui non avevano diritto. Anche perche’ non avevano mai neanche messo piede in Italia. Non solo, il gruppo criminale – di etnia romena – usava i titolari di alcuni Caf (Centri d’Assistenza Fiscale) compiacenti per falsificare i documenti. E quando non funzionavano le mazzette, arrivavano le minacce, in alcuni casi pesanti.
Sussidi indebiti a oltre novemila romeni: ma non avevano mai messo piede in Italia
La Procura di Milano e i Comandi Provinciali della Guardia di Finanza a Cremona e Novara hanno smantellato un’organizzazione che aveva già sottratto indebitamente allo Stato circa 20 milioni di euro. Sventando un’indebita percezione per altri 60 milioni di euro. I militari giovedi’ mattina su disposizione del gip del Tribunale milanese hanno eseguito 16 arresti. Parte sono cittadini romeni che avevano messo in piedi il sistema che, anche con estorsioni, conseguiva le pubbliche erogazioni dell’RdC. Altri sono titolari dei CAF e funzionari che facevano parte del sistema. Almeno 9mila i cittadini romeni denunciati perché percepivano il sussidio senza averne diritto. E nessuno di loro viveva in Italia.
I compiti e le funzioni all’interno del sodalizio criminale erano ben precisi e delineati. I promotori, cittadini di origine rumena, avevano il compito di procurare i documenti ed i nominativi di propri connazionali avvalendosi anche dell’ausilio di complici operanti all’estero. Persone di fiducia passavano poi i nominativi ai titolari compiacenti di CAF i quali predisponevano e compilavano la falsa documentazione di supporto alla domanda (DSU e codice fiscale). Successivamente altri membri erano incaricati di ritirare le card presso gli uffici postali.

Sventata una truffa da almeno 60 milioni di euro
Le attività investigative, condotte dalle Fiamme Gialle insieme all’Inps, hanno fatto emergere le pesanti responsabilità dei titolari dei CAF coinvolti. I militari hanno analizzato oltre 14.000 posizioni scoprendo almeno 9.000 false istanze per una truffa di oltre 20 milioni di euro. L’indagine di Finanza e INPS tuttavia ha consentito di interrompere i pagamenti evitando così l’ulteriore indebita percezione di oltre 60 milioni di euro.
Nonostante le perquisizioni, gli interrogatori ed i sequestri effettuati nel corso delle indagini, i membri del sodalizio hanno continuato a operare e a usare i medesimi documenti per ottenere il Reddito di emergenza. Con minacce ed intimidazioni hanno obbligato i titolari di altri CAF operanti tra la Lombardia e l’Emilia Romagna ad inoltrare altre 1.200 domande. In questo secondo filone hanno causato una ulteriore truffa per 1,5 milioni di euro. L’indagine ha consentito anche in questo caso di interrompere le illecite erogazioni.
Ai titolari dei CAF 10 euro a pratica. Ennesima truffa sul Reddito di Cittadinanza
Tra le 16 persone arrestate ci sono anche i titolari dei centri di assistenza fiscale dell’area milanese. Nella maggior parte dei casi erano complici dei romeni. Per ogni pratica portata a termine, infatti, L’INPS riconosce loro un contributo di 10 euro. In altri casi, se i dipendenti rifiutavano di compiacere i criminali, scattavano immediate le minacce. Gia’ ad ottobre la Guardia di Finanza aveva sventato una truffa simile che faceva percepire i sussidi a residenti in altri Paesi Ue.