Formazione online e… subito un posto di lavoro. E’ quanto prometteva alle sue vittime un 35enne milanese, sfruttando la nota onlus “Give me a chance” che offre lavoro alle persone in difficoltà. Ovviamente alla onlus erano all’oscuro dell’attivita’ del truffatore. Specializzato nelle truffe online e arrestato dopo decine di raggiri dagli agenti della Polizia di Stato. L’ultima sua trovata era stata entrare nel business della formazione online e offline. Si presentava come intermediario di grandi compagnie, agganciava chi cercava lavoro e forniva, dietro compenso, corsi di formazione da effettuare in presenza. Quando pero’ le sue vittime, che avevano già pagato in “full” il corso promesso, si presentavano nella sede indicata, non trovavano nessuno.
La promessa: ”Lavoro per grandi aziende”
La Polizia di Stato ha eseguito a Milano un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti del 35enne responsabile di truffe. Da mesi gli uomini del Commissariato Greco Turro tenevano d’occhio il falso formatore. Lui, accreditato presso la piattaforma online “Give me a chance” che fornisce prodotti e
servizi incrociando offerte e domande di lavoro, raggirava decine di persone in crisi in cerca di un’occupazione.
Corsi su Covid e sicurezza ma erano truffe online
Prima li agganciava sulla piattaforma, poi si proponeva come intermediario di importanti aziende. Proponeva alla vittima corsi di aggiornamento – in prevalenza sulla prevenzione Covid-19 e sulla sicurezza – e prometteva una rapida assunzione dopo il corso. Per la sua formazione chiedeva somme di denaro dai 90 ai 300 euro che variavano a seconda delle possibilità economiche del truffato di turno. Le ignare vittime, quando si presentavano nelle sedi indicate dal truffatore, si rendevano conto di essere state ingannate.
Truffata anche la onlus: risarcite tutte le vittime
I gestori della piattaforma hanno accettato in buona fede la sua iscrizione al sito poiché la sua richiesta era stata inoltrata da una parrocchia. Tutti i cittadini
truffati sono stati interamente risarciti dalla onlus. Dal 2018 ad oggi il 35enne, già indagato per sostituzione di persona, appropriazione indebita e frode informatica,
è responsabile di oltre 30 truffe consumate con lo stesso modus operandi.