Torna alla ribalta il caso legato alla ‘clinica degli orrori‘ nel quale è imputato Pier Paolo Brega Massone. Quest’oggi nell’appello ‘ter’ i giudici della Corte d’Assise e d’appello di Milano hanno aumentato la pena dell’ex primario della clinica Santa Rita a 21 anni e quattro mesi. Il chirurgo è ritenuto responsabile per la morte di quattro anziani pazienti portati in sala operatoria per interventi ritenuti inutili, quindi l’accusa è passata da “omicidio doloso” a quella di “omicidio preterintenzionale con l’aggravante dello scopo di lucro“.
Brega Massone è ritenuto il principale responsabile della morte di Giuseppina Vailati, 82 anni, Maria Luisa Scocchetti, 65 anni, Gustavo Dalto, 89 anni, e Antonio Schiavo, 85 anni. Secondo l’accusa le vittime sono state sottoposte a degli interventi non necessari con l’unico fine di monetizzare i rimborsi del sanitari previsti dal sistema per la clinica convenzionata con lo Stato.
Per Brega Massone probabile l’affidamento ai servizi sociali
Con questa sentenza è stato annullato il verdetto emesso il 21 dicembre 2015 in appello. In precedenza la Cassazione aveva annullato la condanna all’ergastolo. Con il ricalcolo della pena si è passati a 21 anni e 4 mesi, che con gli sconti di pena sono scesi a 18 anni e 4 mesi. Considerando che Brega ha già scontato 15 anni e mezzo, la pena residua è inferiore ai 3 anni, quindi è molto probabile che l’uomo non torni dietro le sbarre ma finisca la pena in affidamento ai servizi sociali.

Condannato a 8 anni e 8 mesi il braccio destro di Brega
La Corte ha inoltre rideterminato la pena di 7 anni e 8 mesi inflitta a Fabio Presicci, considerato il braccio destro di Brega e imputato per due dei quattro decessi. Al netto del condono e con l’aggravante subvalente alle attenuanti generiche a lui concesse, la condanna è di 8 anni e 8 mesi, di cui solo 6 mesi da scontare in affidamento.
La clinica degli orrori: tredici anni di processi
In primo grado i due medici, arrestati 13 anni fa e oggi presenti in aula, erano stati ritenuti responsabili di omicidio ed erano stati rispettivamente condannati all’ergastolo e a 21 anni. Dopo la lettura del dispositivo la moglie di Brega ha si è limitata a dichiarare: “È finalmente finita“, mentre l’avvocato Mauro Mocchi, difensore di Presicci, ha epresso grande soddisfazione per la definitiva chiusura di “una vicenda dolorosissima per tutti“.