I soldi nascosti in buste nella macchinetta da caffè dell’autobus. Oppure nella cassetta degli attrezzi del camion. Sono alcuni tra gli artifici più curiosi da chi cerca di esportare valuta all’estero illegalmente e scoperti dalla Finanza. Soldi spesso di provenienza criminale. Nelle ultime settimane il fenomeno e’ cresciuto in maniera abnorme. Al punto che i finanzieri dei valichi tra Lombardia e Svizzera hanno sequestrato circa 875mila euro provenienti da traffico transfrontaliero di valuta. La normativa obbliga infatti a dichiarare il trasporto di somme pari o superiori ai 10mila euro. Pena che comporta sanzioni che possono andare dal 30 al 50 per cento dell’eccedenza.
In poche settimane trovati 875mila euro ai valichi
Più precisamente, presso i due valichi di Ponte Chiasso, i finanzieri hanno accertato 22 violazioni a carico di persone che trasportavano somme superiori a 20.000 euro, per un totale di 591.332 euro non dichiarati. I trasgressori, hanno potuto accedere al beneficio dell’oblazione immediata, con il pagamento di un importo pari al 15% calcolato sull’eccedenza.

Il trucco dei serbi: oltre 200mila euro nascosti nella macchinetta del caffè
Ma ci sono anche casi molto piu’ particolari. La fantasia nell’ esportare valuta illegalmente non conosce limiti. Durante un controllo su un pullman diretto in Serbia dalla Svizzera, i finanzieri hanno rinvenuto 216mila nascosti all’interno della macchinetta erogatrice del caffè della corriera. Insieme ai soldi c’erano anche due pistole ed una scatola di munizioni. Della somma trovata 60mila euro erano chiusi in sei buste sigillate di plastica trasparente. Gli autisti, di nazionalità serba, non sono stati in grado di giustificare la provenienza del denaro. Le Fiamme Gialle li hanno denunciati per riciclaggio e violazione della normativa sulle armi, sequestrando anche l’intera somma.
La Finanza ferma un mezzo commerciale con 50mila euro nella cassetta degli attrezzi
O ancora, il controllo su un mezzo commerciale immatricolato in Svizzera e condotto da un soggetto residente in Italia (non autorizzato alla guida), ha consentito di rinvenire 50mila euro. I soldi erano nascosti all’interno della cassetta degli attrezzi. Alla fine e’ scattato il sequestro del 50 per cento dell’eccellenza, circa 20mila euro.
Infine, presso il valico Oria Valsolda, i doganieri hanno accertata la violazione dell’obbligo di dichiarazione valutaria a un italiano che trasportava 18.430 euro. Lui se l’e’ cavata con una sanzione da 500 euro. L’esportazione illegale da sempre si accompagna al fenomeno del riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite, specie quando le somme sono particolarmente consistenti.