Era tra le tre persone che la sera del 25 settembre 2016 avevano aperto il fuoco all’esterno della discoteca “La dolce vita” di Rozzano per un regolamento di conti legato al traffico di cocaina. Circostanza nella quale era rimasto coinvolto per errore un buttafuori del locale, colpito al voto da uno dei proiettili: fortunatamente l’addetto alla sicurezza aveva riportato solamemente una ferita penetrate con frattura della mascella.
Ieri pomeriggio, 28 ottobre 2021, i carabinieri della Compagni a Corsico hanno accolto all’aeroporto di Milano Linate un 38enne marocchino notificandogli un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 27 luglio 2017 dall’Ufficio Gip del Tribunale di Milano. L’uomo è accusato di tentato omicidio doloso e porto abusivo di arma da sparo.
L’operazione è andata in porto grazie all’esecuzione di un mandato d’arresto europeo emesso il 3 luglio scorso dal Gip di Milano. Il soggetto è giunto allo scalo aeroportuale, con un volo proveniente da Bruxelles, scortato da personale del servizio per la cooperazione internazionale di polizia.
La ricostruzione dei fatti
Il provvedimento trae origine dalle indagini svolte all’epoca dei fatti dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Corsico e da quelli della Tenenza di Rozzano. Militari avevano di accertato e documentato, attraverso approfondite indagini e testimonianze attendibili, il coinvolgimento dell’indagato nei gravi fatti accaduti il 25 settembre 2016 all’esterno del locale notturno di Rozzano.

Quella fatidica sera due soggetti, tutt’oggi ancora non identificati, insieme al 38enne, si erano presentati nel locale e avevano esploso numerosi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di alcuni connazionali. Secondo quanto accertato nel corso delle indagini il commando era giunto in Italia al solo scopo di regolare i conti i debitori collegati al traffico di coca. Nella circostanza un proiettile aveva ferito al volto un buttafuori, che fortunatamente se l’era cavata con frattura mascellare giudicata guaribile in 30 giorni.
L’istigazione a sparare e poi la fuga
Dagli accertamenti effettuati era inoltre emerso che in quell’occasione il 38enne marocchino aveva svolto la funzione di motivatore ed istigatore del complice che aveva materialmente aperto il fuoco, allontanandosi subito dopo il delitto a bordo di un’autovettura.
L’uomo, stabilmente residente in Belgio e noto alla polizia belga per soggiorno illegale, furto aggravato, delitti collegati al traffico di stupefacenti, falsificazione e lavoro nero, espletate le formalità di rito, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Milano San Vittore. Nel caso in cui venga condannato sconterà la pena in Belgio.