L’anziano avvocato milanese, solo e di buon cuore, raggirato per quasi un milione di euro in due mesi. L’ex cliente, un pregiudicato ed estorsore di professione, e la sua famiglia avevano messo in scena la truffa fin da quando lui aveva iniziato a interessarsi del suo caso. Piccole somme di denaro, come aiuto economico, per tirare avanti all’inizio. Poi richieste sempre piu’ esose per curare una malattia (falsa). Infine estorsione vera e propria. E l’anziano avvocato, solo e fragile, aveva sempre pagato. Finché la sua banca si e’ accorta che qualcosa non andava.
I militari della Guardia di Finanza di Monza, su richiesta della Procura, hanno confiscato denaro e altre disponibilità finanziarie a una famiglia di truffatori. Circa un milione di euro, meta’ del quale custodito in valigie colme di banconote in casa.
La banca si accorge della truffa, scatta l’indagine
L’indagine nasce da un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Monza da un istituto di credito dopo una serie di bonifici sospetti, per svariate centinaia di migliaia di euro. I soldi passavano di mano in soli due mesi dal conto corrente di un avvocato milanese ultrasettantenne, in pensione dal 2016, verso i rapporti bancari di un ex cliente, della moglie e del figlio, residenti in provincia di Milano.
Dall’indagine le Fiamme Gialle hanno ricostruito una truffa commessa dall’ex cliente dell’avvocato in pensione. I due si conoscevano fin dagli anni Novanta. Nel 2017 l’indagato aveva di nuovo contattato il suo ex avvocato, dopo un periodo di detenzione in carcere per estorsione, chiedendo ed ottenendo piccoli aiuti economici in denaro contante per il sostentamento della propria famiglia e il pagamento di spese sanitarie.
Le richieste economiche sarebbero diventate, nel tempo, sempre più pressanti e per importi molto elevati. Infatti, i tre avevano iniziato a carpire la fiducia dell’amico avvocato inventando una grave patologia (inesistente) di cui sarebbe stato affetto il capofamiglia, chiedendo aiuti economici per far fronte a costose cure farmacologiche sperimentali. Cure per le quali il nucleo familiare aveva contratto un ingente debito con una farmacia di Milano.
Bonifici e assegni fino a 300 mila euro, poi l’estorsione: “Devo soldi alla malavita”

Il professionista in pensione, credendo alla buona fede del suo ex cliente, aveva iniziato a trasferire denaro con bonifici da 100.000 euro e assegni (uno per oltre 300.000 euro). I bonifici venivano versati sui conti correnti della moglie e del figlio dell’ex cliente.
Da quel momento i trasferimenti di denaro diventano sistematici e insostenibili. Tra gennaio e giugno del 2021 il conto raggiunge quasi un milione di euro. L’avvocato, anche a causa dell’età e delle condizioni di solitudine che lo rendono incapace di difendersi, continua a sottostare alle richieste. Le quali nel frattempo diventano minacce e intimidazioni (con numerose telefonate anonime) di soggetti vicini ad ambienti della criminalità organizzata (anche questi inventati) per gli ingenti debiti contratti dai tre. Ovviamente, il pensionato e’ all’oscuro di tutto.
Al termine delle indagini, i Finanzieri hanno così denunciato i tre soggetti per truffa alla Procura della Repubblica di Monza, che ha proposto il sequestro preventivo del profitto del reato. Truffa aggravata dall’aver convinto l’avvocato di trovarsi in pericolo e di essere diventato vittima di ambienti criminali.
I soldi nascosti in casa e la truffa al parroco
Le Fiamme Gialle hanno bloccato l’intera cifra su disposizione del Gip. Oltre mezzo milione di euro era nascosto in banconote in tagli da 20 e 50 euro in una valigia in casa. Sono stati i cani “fiuta soldi” della finanza a trovare il contante nascosto all’interno dell’abitazione dei presunti truffatori. Il capofamiglia, un habituè dell’estorsione e’ in carcere a San Vittore. Nel frattempo infatti aveva messo in atto un’estorsione simile a un parroco a Milano. Finendo in manette.