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domenica 3 Dicembre 2023

Green Pass fasulli in cambio di Bitcoin, scoperta maxi truffa

Green Pass a cento euro l’uno, ovviamente fasulli ma con QR Code perfettamente replicato, pagati con Bitcoin ed Ethereum. La Procura di Milano ha smantellato una banda specializzata nelle frodi informatiche e soprattutto attivissima nel settore delle truffe sui passaporti verdi. Una truffa difficile e molto complessa da scovare. I quattro (almeno per ora) indagati inviavano i Green Pass fasulli in tutta Italia grazie a una chat Telegram. E si facevano pagare in criptomonete.

Una perfetta replica del QR Code

Complessa e innovativa l’indagine del IV Dipartimento (Frodi e Tutela del Consumatore – Cybercrime) della Procura di Milano. Gli investigatori, coordinati dal Procuratore Aggiunto Eugenio Fusco e diretta dai pmi Bianca Maria Baj Macario e Maura Ripamonti, hanno smantellato un gruppo di truffatori del “green pass”. I finanzieri delle Fiamme Gialle hanno identificato gli ideatori grazie a i nuovi “gioielli” dell’investigazione online Bot e Avatar, di ultimissima generazione. Con un team di esperti e il monitoraggio “real time” della rete i militari hanno raggiunto e perquisito diversi cittadini italiani in Veneto, in Liguria, in Puglia e in Sicilia. Tutti amministratori degli account Telegram che promettevano a numerosissimi “clienti” di fornire green pass autentici, muniti di codici QR perfettamente idonei a superare i controlli.

I truffatori assicuravano l’autenticità del green pass grazie a una presunta complicità di personale sanitario e garantivano agli utenti la formula “soddisfatti o rimborsati”.  Richiedevano il pagamento del pass rigorosamente in criptovalute.

Green Pass per i No Vax, quattro indagati

I membri dell’organizzazione criminale – almeno quattro – hanno immediatamente ammesso le proprie responsabilità e permesso di ricostruire sia il giro di clienti che i pagamenti in criptomonete. Bitcoin ed Ethereum erano quelle preferite. Nel corso delle perquisizioni sono stati trovati diversi documenti di identità e tessere sanitarie di decine di clienti. 

Green Pass
Uno dei messaggi Telegram con le istruzioni per ottenere il Gree

La chat Telegram per i Green Pass fasulli

    Determinante è stato il rinvenimento sui numerosi device degli indagati – sequestrati prima e analizzati poi – di fotografie di documenti di identità e tessere sanitarie di numerosi soggetti. In aggiunta referti attestanti la negatività ai tamponi nasofaringei, perfino recensioni false di clienti per i green pass contraffatti. Numerosissimi gli utenti No Vax della rete che per eludere le norme sulla pandemia erano attratti dall’idea di poter acquistare un green pass senza averne diritto per 100 euro. Oltre ad aver perso la somma pattuita, hanno anche superficialmente condiviso i propri documenti di identità, esponendosi al rischio che venissero usati per scopri fraudolenti.

Francesco Gastaldi
Francesco Gastaldi
Giornalista professionista dal 2004, formatosi sulle cronache sportive prima di imboccare la strada della cronaca e della politica. Vent'anni e oltre di redazione al Cittadino di Lodi, iniziando sui campi di calcio della serie D per terminare co-dirigendo il desk di cronaca. Oggi collabora con il Corriere della Sera Milano e associazioni di categoria.

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