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sabato 30 Settembre 2023

Il rave illegale in villetta: denunciati due promoter milanesi

Mentre impazzano le polemiche sui rave illegali – 10mila giovani per sei giorni nel Viterbese e le 300 denunce per una festa all’aperto a inizio agosto nel Bolognese – emerge oggi la notizia del “festino” privato vietato organizzato a giugno da due promoter milanesi, appena pochi giorni dopo l’uscita dalla zona gialla e comunque con la variante Delta che gia’ incombeva.

Una discoteca “fantasma” con biglietto e buttafuori

Non un “rave” all’aperto, ma una discoteca illegale in villetta quella organizzata da G.F., 44enne imprenditore di Milano con precedenti penali alle spalle, e da V.M., 28enne “pierre” del Milanese. I due non hanno ideato certo l’evento a Milano, preferendo non dare nell’occhio in una zona a prova di controlli nella Bassa Lombardia, a Lodi Vecchio. Una casa lontana da occhi e orecchi indiscreti, in piena zona industriale, presa in affitto da un proprietario del paese (ignaro di tutto secondo i carabinieri), e trasformata in nightclub con tanto di dj, impianto audio all’avanguardia, ticket d’ingresso, bar con vendita cocktail e alcolici, musica ad altissimo volume e buttafuori all’ingresso.

rave
La zona della villa trasformata in discoteca

“Festeggiavo il mio ritorno dal Brasile”

Ad accorgersi del dance party illegale una pattuglia di carabinieri che stava effettuando un giro di controllo nella zona artigianale/industriale. Attirata dalla musica ad alto volume si è diretta si è diretta sul luogo. “Stavo festeggiando il mio ritorno dal Brasile dopo un anno di assenza dall’Italia e volevo riunire un po’ di amici”, si è giustificato l’imprenditore milanese di fronte ai carabinieri. In realtà gli oltre cinquanta ospiti trovati a ballare, stipati nella villetta, arrivavano dalla provincia di Milano e altre zone della Lombardia. Tutti avevano pagato il biglietto d’ingresso. Oltre all’evento non autorizzato, illegale anche la somministrazione di alcolici e i due buttafuori, che non sono risultati iscritti ad alcun albo prefettizio. Senza contare il mancato rispetto delle normative Covid: nessuna mascherina, nessun rispetto del distanziamento imposto per prevenire il contagio.

Stangata da diecimila euro

L’episodio, datato 20 giugno, e’ stato ricostruito dopo oltre due mesi di indagini e testimonianze. La Lombardia era uscita dalla zona gialla appena sei giorni prima. E sette giorni dopo a Maleo, in riva al Po, si sarebbe tenuto il primo rave illegale con mille giovani da tutta Italia e ad alto rischio contagio. Severissime le conseguenze per i due organizzatori: diecimila euro di multa e una denuncia per entrambi. L’accusa è quella di aver organizzato un evento pubblico a pagamento senza autorizzazione. Oltre al rischio di contagio di massa, in spregio alle prescrizioni anti Covid. Multati anche i due buttafuori, per aver esercitato la professione senza averne alcun titolo.

Francesco Gastaldi
Francesco Gastaldi
Giornalista professionista dal 2004, formatosi sulle cronache sportive prima di imboccare la strada della cronaca e della politica. Vent'anni e oltre di redazione al Cittadino di Lodi, iniziando sui campi di calcio della serie D per terminare co-dirigendo il desk di cronaca. Oggi collabora con il Corriere della Sera Milano e associazioni di categoria.

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