Le ultime denunce sono per “violenza privata“. Le piu’ gravi invece per incitamento alla rivolta e all’uso delle armi. Contro i No Vax la Procura di Milano solo nell’ultimo mese ha già aperto tre filoni di indagine. L’ultimo, in ordine di tempo, riguarda la manifestazione spontanea e non autorizzata di sabato scorso. Sono in tutto 29 gli indagati, infatti, per la marcia del 5000 a Milano dei No Green Pass a cui hanno partecipato moltissimi elementi del movimento No Vax. Le indagini coordinate dal pm Paola Pirotta e da Alberto Nobili, il responsabile dell’antiterrorismo milanese, e condotte dalla Digos, hanno portato a iscrivere 15 persone per manifestazione non autorizzata, mentre altre 14 rispondono di violenza privata, interruzione di pubblico servizio e blocco stradale.
Tra gli indagati anche volti noti di Forza Nuova
Tra gli indagati anche un volto noto della politica milanese. Marco Mantovani, esponente storico di Forza Nuova e candidato sindaco dieci anni fa per il movimento di estrema destra nelle elezioni vinte da Giuliano Pisapia. Lo stesso Mantovani in passato ha avuto più volte problemi con la Procura per violenza privata e porto d’armi improprio. Insieme a lui al corteo di sabato anche altri due elementi appartenenti all’area neofascista milanese.
La chat No Vax: uccidere giornalisti e politici
Il capo dell’antiterrorismo milanese Alberto Nobili già in settimana aveva aperto un secondo fascicolo d’indagine contro l’area No Vax. Si tratta dell’inchiesta piu’ importante, al momento, e che ha portato alla perquisizione di otto “guerrieri” negazionisti. A loro carico l’accusa di voler creare disordini alle manifestazioni autorizzate. In questo caso gli indagati principali sono tre uomini e cinque donne: su una chat Telegram (I Guerrieri) pianificavano azioni armate contro il Governo e i giornalisti sfruttando i cortei No Green Pass. C’era chi progettava lanci di uova al ministro Speranza, chi chiamava armerie per informarsi su come acquistare “tirapugni” e chi farneticava attacchi esplosivi con un drone contro il Parlamento.
L’assalto al banchetto nascosti nel corteo No Green Pass
L’ultima indagine infine riguarda l’attacco a un banchetto del Movimento 5 Stelle avvenuto il 28 agosto scorso in Darsena. Un episodio denunciato dagli stessi attivisti del movimento politico e contenuto dagli agenti e dagli uomini della Digos presente al corteo. Anche in questo caso, secondo la Procura milanese, i facinorosi per scatenare disordini si sono nascosti in una manifestazione spontanea che arrivava da via Torino. Tre filoni, tre episodi differenti tra loro e un totale, al momento, di 45 indagati tutti a vario titolo appartenenti all’area negazionista. E un comune denominatore: nascondersi nelle manifestazioni contro il Green Pass per poi poter creare tumulti.