Lo striscione appeso all’esterno ”non vi libererete mai di noi”. Ottanta macchine parcheggiate e almeno seicento persone all’interno a ballare musica ad altissimo volume. Oltre quattrocento ragazzi identificati e fatti evacuare ”in sicurezza” come ha avvertito la questura di Milano. E’ bastato il via libera alle discoteche da parte del governo, per rivedere alle porte di Milano l’ennesimo rave party abusivo in un’area industriale abbandonata.
In 600 senza mascherine al rave party nell’ex fabbrica dei bottoni
Circa seicento ragazzi si erano dati appuntamento nella notte fra sabato e domenica per un rave party nella zona industriale di Assago, alle porte di Milano. Gli organizzatori, preceduti dal consueto tam-tam sui social e sulle chat Telegram e Whatsapp, hanno occupato l’ex capannone abbandonato della Bonisa dove in passato si producevano bottoni. Quando sono arrivati sul posto i carabinieri di Corsico e gli agenti della Digos di Milano hanno trovato uno striscione sul cancello con la scritta “Non vi libererete mai di noi”. All’interno del perimetro dell’azienda alcune decine di auto, furgoni e camper. Piu’ un’altra ottantina di macchine parcheggiate nella zona.

Sin da subito il questore Giuseppe Petronzi ha messo in campo servizi rinforzati per impedire il proseguimento del rave e sgomberare i partecipanti che, dalle 4 del mattino, si trovavano gia’ nell’edificio abbandonato di via Idiomi 13. Carabinieri e pattuglie della polizia e della Digos hanno impedito l’arrivo di ulteriori partecipanti che nel frattempo si avvicinavano all’area.
Musica ad altissimo volume per tutta la notte ma lontano dalle case
Dalle 9 di domenica mattina il contingente messo in campo dalla questura ha avviato “una capillare attività di controllo dei veicoli presenti e delle persone che lasciavano la struttura”.
Il Questore ha inoltre mobilitato un ulteriore contingente di agenti per mettere in sicurezza l’area e garantire il deflusso senza incidenti. Nel frattempo, man mano che i partecipanti uscivano gli agenti li identificavano.
Alla fine il ”rave” abusivo e’ durato tutta la notte fino alla tarda mattinata. A differenza di altri eventi estivi, molto piu’ vicini alle case, quello di Assago non ha prodotto alcun impatto sulla cittadinanza in termini di disturbo della quiete pubblica o di intralcio alla circolazione.
I precedenti, a settembre oltre mille ragazzi al rave party in via Pestagalli
Resta il fatto che il rave e’ avvenuto, all’interno di un capannone e con centinaia di ragazzi ammassati e senza mascherine protettive. Lo striscione (“non vi libererete mai di noi”) dice tutto. Gia’ con la variante Omicron che incombeva, in zona Forlanini a fine novembre gli agenti avevano sgomberato un edificio abbandonato trasformato in locale musicale abusivo con una trentina di ragazzi all’interno. Molto piu’ grave l’episodio del 19 settembre con oltre mille ragazzi assiepati in un capannone ”occupato” di una ditta di trasporti in via Pestagalli. Fini’ con un maxi sgombero, centinaia di identificazioni e anche alcune denunce per spaccio.
Il bilancio: 60 uomini impiegati, 400 ragazzi identificati e auto sequestrate
Il maxi rave del weekend invece si chiude con 400 ragazzi identificati. La questura sta procedendo anche con le denunce di rito per gli organizzatori per ”evento non autorizzato”. “Ringrazio le forze dell’ordine per un intervento impeccabile che ha tutelato la sicurezza di tutti”, commenta l’assessore alla sicurezza di Assago Marco La Rosa. “L’illegalità non deve avere spazio in uno Stato Civile”, ribadisce l’amministrazione comunale per bocca del sindaco Rosa Carano.
Alla fine il questore ha distaccato sul rave di Assago circa 60 uomini e venti mezzi fra polizia, carabinieri, polizia locale e vigili del fuoco. Oltre all’identificazione (“e a garantire il deflusso dei presenti in totale sicurezza”, aggiunge l’assessore La Rosa) le forze dell’ordine hanno sequestrato tutto il materiale musicale – consolle, casse, amplificatori e alcuni veicoli irregolari, usati per il rave.