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domenica 24 Settembre 2023

Robinho, scatta ilmandato d’arresto internazionale per stupro

Se mai Robson de Souza Sanchez, in arte Robinho, rimettera’ piede a Milano finirà in carcere per scontare nove anni di carcere per stupro. Ma e’ molto difficile che accada. La Procura a Milano infatti ha iscritto la procedura per l’estradizione dell’attaccante brasiliano di Milan e Real Madrid in attesa che la pena diventi esecutiva. Tuttavia, la Costituzione Federale brasiliana non consente l’estradizione di alcun cittadino carioca dal proprio Paese. Motivo per cui Robinho non sconterà la condanna in Italia. A meno che non esca dal Brasile e venga rintracciato in un altro paese che consente l’estradizione.

Nove anni per violenza sessuale di gruppo

La Cassazione ha condannato in via definitiva Robinho assieme all’amico Ricardo Falco lo scorso 19 gennaio a 9 anni di carcere. L’accusa e’ violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza albanese di 23 anni che stava festeggiando il suo compleanno in un locale del capoluogo lombardo la notte del 22 gennaio 2013. Secondo le accuse l’allora giocatore del Milan e i suoi complici avevano fatto bere la ragazza fino a renderla incosciente. Poi l’avevano violentata a turno, senza che lei potesse opporsi, nel guardaroba del locale.

Nel 2020 la conferma in Appello: “La giovane sottoposta a umiliazioni ripetute”

La condanna nel 2020 era stata confermata in appello dopo la sentenza di primo grado del novembre 2017. Il sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser aveva chiesto la conferma delle due condanne, smontando nel suo intervento le quattro consulenze tecniche prodotte dalla difesa di Robinho. Tra queste una con foto tratte dai social e che puntava a dimostrare che la ragazza era solita bere alcolici e un’altra sulle condizioni psicofisiche della giovane.

Una foto di Robinho

Robinho e il suo amico, secondo i giudici, hanno mostrato un “assoluto dispregio” per la giovane donna “esposta a ripetute umiliazioni, oltre che ad atti di violenza sessuale”. Inoltre descrivevano la giovane nelle loro conversazioni intercettate “con epiteti e termini spesso crudi e sprezzanti. Segni inequivocabili di spregiudicatezza e quasi di consapevolezza di una futura impunità“. Tra le intercettazioni agli atti l’attaccante, parlando con un suo amico, affermava. “Sto ridendo perché non mi interessa, la donna era completamente ubriaca, non sa nemmeno cosa sia successo”. I due sono stati condannati anche a versare in solido 60 mila euro alla vittima.

Per questa vicenda il Santos, squadra carioca per la quale il calciatore era tornato a giocare dopo le esperienze, oltre al Milan, con Manchester City e in Turchia, aveva deciso di sospendere il contratto.

La vittima di Robinho: “Traumi psichici per almeno quattro anni”

La giovane, scrivevano i giudici, aveva mostrato “ancora i segni” di un terribile “trauma psichico” anche dopo quattro anni la violenza di gruppo. Per l’ex attaccante rossonero – due Liga con il Real e uno scudetto con il Milan nel 2011 – scatta la richiesta di estradizione con mandato di arresto internazionale.

Al momento gli atti sono arrivati dalla Cassazione e il fascicolo dell’esecuzione in mano al pm Adriana Blasco. Dopo scatterà la fase dell’ordine di esecuzione con la trasmissione al Ministero della Giustizia della richiesta di estradizione. Successivamente l’emissione del mandato d’arresto. Se in Brasile Robinho e Falco, dove vivono oggi, sono al sicuro, non potranno recarsi in nessun luogo che abbia un accordo con il nostro Paese. Con la condanna in via definitiva l’ex attaccante non potrà più’ mettere piede in quasi 70 nazioni del mondo, tra cui Argentina, Australia, Canada, Stati Uniti, Regno Unito e membri dell’Unione Europea. Pena l’arresto.

Francesco Gastaldi
Francesco Gastaldi
Giornalista professionista dal 2004, formatosi sulle cronache sportive prima di imboccare la strada della cronaca e della politica. Vent'anni e oltre di redazione al Cittadino di Lodi, iniziando sui campi di calcio della serie D per terminare co-dirigendo il desk di cronaca. Oggi collabora con il Corriere della Sera Milano e associazioni di categoria.

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