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lunedì 25 Settembre 2023

Clochard sloggiati in Stazione Centrale. Sala: “Potevano morire”

Lo sgombero dei clochard dai tunnel della stazione Centrale di Milano? E’ un’operazione nata con il mio consenso”. Il sindaco Giuseppe Sala cerca di chiudere la polemica sullo sgombero operato dagli uomini della polizia locale nella notte del 16 dicembre scorso dai tunnel sotto la stazione Centrale, con decine di senzatetto sgomberati (alla fine, 24). Sala afferma che per tutti i senzatetto il Comune sta trovando una soluzione di emergenza. “Un’operazione necessaria gestita dagli assessori Granelli e Bertolè. Di freddo si può morire e che quella situazione era tesa a degenerare“.

Giuseppe Sala, ha parlato dell’operazione di sgombero dei senzatetto dai tunnel della stazione Centrale giovedì scorso, a margine del brindisi pre-natalizio con la stampa.

Lo sgombero di Stazione Centrale: polemiche sui social e accuse alla polizia locale

Ma cosa era successo giovedi sera? La Polizia locale di Milano con i servizi sociali e le unità mobili del piano freddo è intervenuta nei quattro tunnel – Mortirolo, Zuccoli, Lumiere, Lunigiana – sotto i binari della Stazione Centrale per sgomberare i senzatetto accampati per la notte. A fare rumore, soprattutto sui social, il fatto che nell’operazione alcuni agenti avrebbero liberato materassi ed effetti personali dei clochard, facendo apparire l’operazione come un maxi sgombero.

La polemica sul profilo Facebook di Marco Granelli, assessore alla Sicurezza del Comune

Ipotesi che pero’ l’assessore alla Sicurezza del Comune Marco Granelli aveva negato. “L’obiettivo è evitare il bivacco delle persone e invitare i senza dimora ad utilizzare le accoglienze del Comune. Tutte le persone presenti sono state invitate a spostarsi, con le loro cose, e ad accedere ai centri di accoglienza. Tra questi il mezzanino della metropolitana allestito proprio in stazione Centrale“. Granelli ha poi aggiunto che “bivaccare sotto i tunnel non è umano e decoroso, è anche molto rischioso per violenze che purtroppo possono generare, meglio dormire nelle accoglienze“. 

Situazione di pericolo che ha sottolineato lo stesso Sala. “Le accensioni di fuochi possono essere molto pericolose”. Solo un mese fa, a Codogno (Lodi) un clochard era morto nel sonno, bruciato nell’incendio della sua baracca mentre cercava di scaldarsi.

Il sindaco ha tuttavia ammesso che nell’operazione gli agenti hanno gettato via materassi e coperte. “Ma non effetti personali – precisa -. Si poteva probabilmente avvisare che avremmo fatto lo sgombero. Io capisco le lamentele ma a tutti loro è stato offerto subito un letto“. Sala ha aggiunto che “se i posti letto che offriamo non dovessero essere sufficienti metteremo mano al portafoglio per crearne altri. Molti di loro non accettano di andare nei dormitori quindi il problema è complesso“.

Trenta clochard nel mezzanino di Stazione Centrale

Il mezzanino della stazione Centrale nel suo primo giorno di apertura ha accolto 30 persone. “Molte di loro dormivano nei sottopassi vicino alla stazione, in una condizione inaccettabile per qualsiasi essere umano, su giacigli di fortuna e con temperature sotto lo zero. Tutti pericolosamente vicini alla strada dove auto e motorini sfrecciano veloci, creando una cappa di aria irrespirabile”. Lo ha spiegato sui social l’assessore al Welfare del Comune di Milano, Lamberto Bertolè. “Al mezzanino hanno trascorso una notte dignitosa con bevande e cibo caldo”. Attualmente sono accolte nei centri di accoglienza milanesi oltre 1300 persone. 

Francesco Gastaldi
Francesco Gastaldi
Giornalista professionista dal 2004, formatosi sulle cronache sportive prima di imboccare la strada della cronaca e della politica. Vent'anni e oltre di redazione al Cittadino di Lodi, iniziando sui campi di calcio della serie D per terminare co-dirigendo il desk di cronaca. Oggi collabora con il Corriere della Sera Milano e associazioni di categoria.

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