Violentata in un cantiere mentre andava a lavorare in ospedale. Vittima una 25enne dipendente di una ditta esterna che opera per il San Raffaele. Il suo aggressore, un 31enne di origini nordafricane e’ stato arrestato dalla Squadra Mobile venerdi’ mattina in un appartamento che condivideva con una decina di connazionali.
La violenza nel cantiere a Cascina Gobba
I fatti risalgono alle prime ore della mattina del 9 agosto. La giovane giunta intorno alle 6 del mattino a Cascina Gobba e’ stata seguita e aggredita dal 31enne nei pressi di un’area di cantiere mentre stava andando a lavorare come ogni giorno all’ospedale San Raffaele. L’uomo l’avrebbe afferrata per le spalle e spinta in uno scavo del cantiere dove ha violentato la ragazza, prima di allontanarsi.
Il racconto alle colleghe: mi ha violentata
Sono state le stesse colleghe della giovane, a cui lei sotto choc ha raccontato la violenza subita, a consigliarle di rivolgersi alla clinica Mangiagalli. Da li’ i medici una volta accertata lo stupro hanno fatto partire la segnalazione in Procura. A condurre l’inchiesta che ha portato all’individuazione dell’autore della violenza il procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella e il pm Rosaria Stagnaro.

Decisivi telecamere e Dna
La Squadra mobile di Milano ha impiegato due settimane e mezzo di indagini serrate a ricostruire l’episodio. Decisive nelle serrate indagini degli investigatori le analisi delle telecamere e delle tracce di Dna trovate sulla giovane violentata. Gli uomini della Squadra mobile hanno analizzato tutte le telecamere di sorveglianza della zona, frame dopo frame, incrociando questi dati con i tabulati telefonici. Decisivo anche il riscontro ottenuto con le analisi sul Dna, che hanno fornito un “match” tra quello dell’aggressore e quello dell’uomo rintracciato. Si tratta di un 31enne di origine nordafricana, senza permesso di soggiorno e senza precedenti penali, arrivato in Italia a Lampedusa da poco e a Milano in una comunità di richiedenti asilo.