L’imprenditore farmaceutico Antonio Di Fazio, arrestato a maggio 2021, è stato condannato a 15 anni e 6 mesi di carcere per aver drogato, violentato e fotografato una studentessa 21enne, attirata nell’appartamento dell’uomo con la scusa di effettuare uno stage. Oltre al caso della giovane il processo ha preso in esame anche altri casi di abusi perpetrati nei confronti di cinque donne, tra i quali quelli nei confronti dell’ex moglie.
I legali del manager meneghino avevano chiesto il rito abbreviato, motivo per il quale la pena è stata ridotta di un terzo rispetto a quanto previsto. Una condanna che è risultata nettamente più dura rispetto ai 9 anni di carcere richiesti dalla pm Alessia Menegazzi e dal procuratore aggiunto Letizia Mannella.
I risarcimenti alle vittime
Il giudice ha inoltre disposto un risarcimento di 98mila euro per la studentessa della Bocconi che era stata attirata in casa con la scusa di uno stage e grazie alla quale, dopo la denuncia presentata alle forze dell’ordine, è partita l’indagine. Per tutte le altre parti il giudice ha disposto una provvisionale di 14mila euro, ad eccezione di una per la quale la provvisionale stabilita è stata di 4mila euro.
Utilizzava lo stesso metodo per tutte le vittime: prima le stordiva, poi le fotografava e infine le abusava
Secondo quanto scoperto dalle indagini Di Fazio era solito stordire le ragazze con forti dosi di benzodiazepine, poi le fotografava nude e abusava di loro. “Il fatto di averle fotografate in stato di incoscienza e senza vestiti – ha detto l’avvocato Laura Panciroli, legale di una delle ragazze – è stato considerato una vera e propria violenza sessuale“. Anche l’ex moglie è stata vittima delle sevizie dell’uomo: la donna ha raccontato che in un’occasione avrebbe anche cercato di accecarla con spray urticante e colpirla alla testa. Episodio che la procura aveva inizialmente qualificato come tentato omicidio, ma poi ha riqualificato come lesioni.