La Procura di Milano ha chiesto 9 anni di carcere per Antonio Di Fazio, l’imprenditore farmaceutico arrestato lo scorso maggio per aver narcotizzato e violentato alcune giovani ragazze, oltre ad aver tentato di uccidere la ex moglie. L’uomo da otto mesi si trova a San Vittore. La proposta di condanna è stata formulata dal gup Anna Magelli, titolare delle indagini con l’aggiunto Letizia Mannella, al gup Anna Magelli, anche se la base per questo genere di reati sarebbe di 13 e mezzo di reclusione.
Di Fazio è sotto processo, per il quale ha chiesto la formula del rito abbreviato, per 6 casi di violenza sessuale tra i quali quello nei confronti di una 21enne studentessa all’Università Bocconi di Milano. Di Fazio davanti al Gup avrebbe ammesso di aver abusato della giovane: adescata con la scusa di prospettarle uno stage presso la sua azienda, avrebbe effettuato un colloquio nel suo appartamento e l’avrebbe narcotizzata offrendole un caffè drogato. Infine avrebbe approfittato sessualmente della ragazza e scattato una serie di fotografie a luci rosse.
Stesso modus operandi perpetrato per anni nei confronti della ex moglie
In precedenza il manager aveva confessato anche gli altri episodi di violenza, compresi quelli perpetrati contro l’ex consorte: solo nei suoi confronti sarebbe responsabile di quattro reati commessi tra il 2009 e il 2017. Le accuse a suo carico sono di violenza sessuale con uso di narcotici, tentato omicidio premeditato, maltrattamenti in famiglia e stalking. E pensare che tra il 2009 e il 2014 la donna ha sporto ben 13 denunce.
Per acquistare le benzodiazepine si avvaleva della collaborazione di medici compiacenti
Inoltre è stato scoperto che Di Fazio poteva disporre facilmente delle sostanze che utilizzava per narcotizzare le sue vittime: grazie alla collaborazione di medici compiacenti riusciva ad ottenere certificazioni mediche con cui acquistava le medicine a base di benzodiazepina. La scusa utilizzata era quella di prescriverli per la madre anziana, ma una volta acquistate le utilizzava per mettere in atto i suoi diabolici piani.
Il processo riprenderà il prossimo 25 marzo, quando prenderà la parola la difesa, mentre la sentenza dovrebbe arrivare il 28 marzo.