Atm e Trenord di Milano si preparano a fronteggiare i nuovi obblighi relativi all’adozione del green pass per tutti i dipendenti dal prossimo 15 ottobre 2021. Il governo ha infatti deciso una ulteriore stretta con l’ultimo decreto, che si applicherà a partire dal prossimo venerdì. L’impatto sulle aziende di mobilità cittadine è evidente, vista la necessità di garantire la continuità del servizio pubblico prestato ai cittadini.
Le società di trasporto hanno quindi coordinato una strategia volta a limitare le eventuali problematiche organizzative relative al personale. L’obiettivo è di limitare al massimo i disagi per i pendolari e per coloro che usufruiscono della mobilità cittadina. Ai dipendenti è stato imposto di avvisare in anticipo qualora si risulterà sprovvisti della certificazione resa indispensabile per poter prestare servizio.
Atm e Trenord di Milano: chi è senza green pass dovrà comunicarlo
A livello pratico, coloro che risultano sprovvisti di green pass e che lavorano per una delle aziende di trasporto di Milano dovranno comunicare lo stato della situazione in anticipo. Trenord chiede un avviso di almeno tre giorni prima del turno. Atm estende i giorni di preavviso a sei. Di fatto, visto la scadenza del prossimo 15/10, per molti dipendenti l’obbligo parte dalla giornata di oggi.
Coloro che risulteranno sprovvisti del passaporto verde verranno considerati come assenti ingiustificati e scatterà quindi la sospensione dello stipendio. È chiaro che il mancato possesso del green pass senza preavviso potrebbe far scattare numerosi disservizi sulla rete di trasporti.
Tutto ciò, anche considerando che venire a conoscenza all’ultimo secondo della questione potrebbe portare alla cancellazione della corsa e quindi a disagi a catena anche per i servizi successivi.
Il preavviso contenuto all’interno del testo del decreto: cosa cambia per le aziende di trasporto milanesi
D’altra parte, l’obbligo di preavviso per la soddisfazione delle esigenze organizzative delle aziende è stato inserito all’interno dello stesso decreto legge firmato dal governo. I dipendenti sono tenuti a indicare al datore di lavoro il mancato possesso del green pass, al fine di permettere l’organizzazione dei turni. I termini di preavviso indicano per oggi l’ultimo giorno valido di dichiarazione per la scadenza del 15 ottobre.
Sul punto sono intervenuti anche i sindacati, che hanno messo al corrente i lavoratori della nuova regola. Al contempo, le parti sociali chiedono agevolazioni per la somministrazione dei tamponi ai dipendenti non solo per i costi, ma anche per garantire la velocità negli esiti. In tal senso, Trenord ha in corso di formalizzazione accordi specifici con il San Raffaele di Milano e con l’istituto Auxologico, al fine di garantire 200 test al giorno (al costo di 22 euro).
Le ulteriori rivendicazioni dei sindacati e le problematiche rimaste irrisolte
Appare chiaro quindi che il prossimo venerdì rappresenterà un vero e proprio banco di prova per le nuove regole di contenimento della pandemia. I sindacati hanno additato la differenza di prezzo tra i test disponibili in farmacia (15 euro) e i tamponi veloci proposti in accordo con le aziende di trasporto (22 euro). Ma oltre a ciò, resta per macchinisti e capotreno lo stop alle ferie fino al prossimo venerdì.
Una strategia pensata per coprire eventuali problemi che potrebbero verificarsi con la partenza dei nuovi vincoli di prestazione del servizio. Oltre a ciò, alcune sigle indicano che rispetto alla richiesta di preavviso sorgono importanti dubbi per il rispetto della privacy dei dipendenti. Questioni che potrebbero portare non solo a nuovi problemi, ma a un acuirsi degli scontri dialettici interni sull’obbligo di adozione del green pass.