Comprare casa a Milano è sempre più caro, nonostante l’avvento della pandemia. Il Covid-19 non sembra infatti aver influito sulla tenuta del mercato immobiliare, che vede crescere i dati negli ultimi rilievi statistici. Tanto che ormai i numeri sono più elevati rispetto all’epoca precedente alla pandemia. Il capoluogo lombardo continua così a confermare la propria attrattiva, anche in virtù della propria capacità di offrire opportunità di business e di lavoro.
L’evidenza emerge da un dossier stilato dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, che vede Milano ai massimi rispetto agli acquisti effettuati da persone non residenti. Il trend indica che Milano continua ad attrarre persone da fuori città, che desiderano quindi avvantaggiarsi delle opportunità non solo economiche offerte dalla città.
La ricerca Tecnocasa e l’appeal dell’acquisto di una casa nella città di Milano
Lo studio effettuato dai tecnici di Tecnocasa ha preso come riferimento le dieci principali città italiane. Per ogni luogo è stata stimata la percentuale di persone che hanno effettuato l’acquisto di una casa essendo già residenti all’interno della città. In questo modo, è stato generato un indicatore dell’effettivo interesse manifestato dalle persone rispetto al cambio di residenza o comunque all’idea di spendere del tempo all’interno della destinazione.
I dati relativi alla città di Milano indicano che il 12,4% di coloro che hanno effettuato degli acquisti di immobili nel corso del 2020 era residente in altre province italiane. Mentre un ulteriore 4,8% risulta in arrivo dall’hinterland. Le percentuali appena espresse sono le maggiori in Italia. Per fare un esempio concreto, basta effettuare un confronto con la città di Roma. Quest’ultima vede la percentuale fermarsi al 10,1%. Mentre per Torino il dato è stimato al 9,8%.
Il trend sull’interesse relativo alla città di Milano è superiore a quello dell’anno precedente
Per comprendere fino in fondo i dati appena riportati, è opportuno indicare che il trend appena esposto risulta superiore a quello registrato nell’anno precedente (10,7%). Si tratta del 2019, ovvero un periodo nel quale non si era ancora concretizzata la pandemia da coronavirus.
Per quanto riguarda invece il profilo degli acquirenti non residenti, il 6,3% arriva dal nord (in particolare le altre province lombarde, piemontesi e liguri). Il 3,7% è riconducibile invece al sud Italia, mentre il restante 2,4% in centro Italia. Per quanto riguarda invece le zone, particolare attenzione è stata riservata alla periferia servita da metropolitana. Si tratta infatti di un buon compromesso soprattutto in relazione agli elevati prezzi degli immobili.
In questi quartieri, è inoltre più semplice trovare tagli ampi e dotati di spazi adibiti a giardino o terrazzo. Rispetto a queste richieste, è evidente l’impatto dei lockdown e della pandemia. Infine, per quanto concerne il taglio, i bilocali restano in cima alle richieste di acquisto. Seguono i trilocali, destinati ovviamente alle famiglie.