Parte oggi venerdì 15 ottobre 2021 l’obbligo di adozione del green pass. Milano si prepara a gestire i nuovi vincoli decisi dal governo con l’ultimo decreto riguardante la gestione della pandemia. La certificazione verde è indispensabile per l’accesso ai luoghi di lavoro sia per i dipendenti del settore pubblico, sia per quelli che operano nel privato.
Le nuove regole si aggiungono a quelle precedenti, che prevedono l’utilizzo del green pass al fine di scongiurare il ritorno di fiamma della pandemia e quindi nuovi lockdown generalizzati. I luoghi chiusi continueranno a prevedere l’esibizione della green pass per consentire l’accesso, mentre restano possibili gli ingressi per coloro che sono sprovvisti nel caso di servizi dedicati alla persona (come parrucchieri ed estetisti).
L’amministrazione pubblica di Milano pronta alle nuove regole sul green pass
Come abbiamo indicato già in precedenti articoli, l’amministrazione pubblica della città di Milano si è fatta trovare pronta per la verifica dei green pass dei propri dipendenti. C’è particolare attenzione nel settore dei trasporti locali, dopo che negli scorsi giorni Atm e Trenord avevano chiesto ai dipendenti di segnalare in tempo utile il possesso della carta verde in vista dell’introduzione del nuovo obbligo.
Al momento la situazione delle corse dei mezzi di superficie e della metropolitana appare regolare, così come quella dei treni sulle principali direttive lombarde. Anche il settore privato sembra aver accolto le nuove regole senza particolari difficoltà. Le aziende private possono verificare la presenza del green pass nel rispetto della privacy tramite controlli a campione.
Obbligo di green pass: verso verifica automatizzata, le regole per la PA di Milano
Nella P.A. l’esibizione della certificazione deve invece avvenire al momento dell’accesso, possibilmente al mattino. Spetterà ai dirigenti fare in modo che la verifica non comporti code, assembramenti o ritardi nell’erogazione dei servizi.
L’app di riferimento per effettuare i controlli si chiama “VerificaC19”. Ma sono in via di rilascio ulteriori applicazioni pensate in modo specifico per i datori di lavoro pubblici e privati. L’obiettivo finale è di arrivare a meccanismi di verifica automatici, che possano quindi snellire la burocrazia presente attorno alla carta verde.
Per i trasgressori rischio di multe fino a 1500 euro
Nel caso in cui il lavoratore risulti sprovvisto della certificazione, il datore di lavoro potrà considerare l’evento come assenza ingiustificata. Per le aziende con meno di 15 dipendenti, dopo 5 giorni di assenza è possibile sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella indicata nel contratto di sostituzione.
Per quanto concerne invece le sanzioni, il lavoratore che effettua l’accesso in azienda senza green pass va incontro a una sanzione amministrativa minima di 600 euro e massima di 1500 euro. Sono inoltre applicate le sanzioni disciplinari previste dal contratto collettivo di riferimento per il settore nel quale opera.