Con l’emergenza sanitaria e la pandemia ancora in corso, cresce l’interesse degli studenti per la laurea in medicina. Il corso di studi universitari ha visto aumentare in modo esponenziale le prenotazioni al test di ingresso sia nella facoltà dell’Università Statale di Milano che presso la Bicocca. Per entrambe le università pubbliche di Milano, la data del test è fissata al prossimo 3 settembre 2021. Complessivamente, sono oltre 15mila le iscrizioni, se si prendono in considerazione anche le altre strutture cittadine.
Tutto ciò, tenendo presente che altri atenei (come l’Humanitas) hanno già tenuto la selezione. Mentre altre università private (come il San Raffaele) la condurranno nelle prossime settimane. Tenendo a mente i posti disponibili nelle facoltà pubbliche, l’elevata affluenza ai test comporterà molti esclusi.
I dati nazionali sono indicativi. Rispetto ai posti effettivamente accessibili, appena un candidato su cinque riuscirà infatti a raggiungere la meta dell’immatricolazione in Italia. Chi otterrà il via libera dal test potrà accedere al Corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia.
La Bicocca supera la Statale per il numero di aspiranti matricole
Se osserviamo i dati relativi alle richieste di accesso al test nel dettaglio, emergono dati interessanti in merito al trend delle iscrizioni. In particolare, si registra un forte aumento di interesse verso l’università Bicocca. Qui nello scorso anno si sono registrate quasi 3300 richieste di accesso, con una crescita superiore al 30% rispetto al 2019. Vista l’affluenza registrata nel 2021, gli studenti di questo ateneo che riusciranno ad accedere alla Facoltà di Medicina saranno meno di 1 su 30.
I test di ingresso sono composti da 60 domande, alle quali sarà necessario rispondere entro un’ora e mezza. Per entrare c’è l’obbligo di green pass, oltre al rispetto delle misure ordinarie di distanziamento sociale e di contenimento del virus (mascherina). L’Università Statale prevede di esaminare circa 2700 potenziali studenti. L’aumento delle richieste non terrà quindi il passo rispetto all’aumento dei posti disponibili, che risulterà più contenuto.