Sulla corsa alle comunali di Milano si prepara l’ennesimo colpo di scena. Il fatto riguarda la diffusione di un audio whats app inviato dal candidato sindaco Luca Bernardo ai propri alleati. Un intervento nel quale l’esponente del centrodestra minaccia le dimissioni in merito al mancato arrivo di fondi destinati al sostegno della campagna.
Quella che però era una conversazione destinata a restare privata è emersa pubblicamente tramite la stampa e ora la questione sembra destinata a finire davanti ai giudici. Ma l’arrivo in tribunale è solo l’ennesima puntata di un confronto politico che ovviamente si prepara a diventare sempre più acceso, visto che si entra nella fase più calda dell’appuntamento elettorale.
Le dichiarazioni di Bernardo sull’attacco hacker per le prossime elezioni di Milano
A spiegare la decisione di portare la questione davanti alle autorità competenti è stato lo stesso Bernardo, rilasciando nelle scorse ore nuove dichiarazioni al riguardo. “Un messaggio vocale in una chat privata interna è finito non si sa come ai giornalisti” ha commentato l’esponente del centrodestra.
“Proprio perché è una chat privata con i parlamentari darò mandato al mio legale di avviare una denuncia alle autorità competenti, alla magistratura o alla polizia postale. Il timore è che si sia inserito qualcuno in questa chat. Conosciamo i colpi bassi della sinistra, i metodi da ex Unione sovietica. Il mio avvocato domani (oggi, ndr) mattina avvierà una denuncia nelle sedi competenti, perché questo fatto lede la privacy di un qualsiasi cittadino milanese”.
Così la questione è destinata a finire davanti agli investigatori e ai giudici, che si occuperanno di verificare se sono stati commessi illeciti. Nel frattempo, il centrodestra si ricompatta pubblicamente, mentre Bernardo sconfessa l’ipotesi di un proprio ritiro dalla corsa elettorale.
Cosa conteneva l’audio: richiesti almeno 50mila euro a testa ai partiti di coalizione
Nelle pieghe dell’audio definito “pirata” c’era la richiesta di contribuire subito con nuovi fondi alla campagna elettorale. I toni utilizzati sono duri. “Se entro la settimana non arrivano da tutti i partiti almeno 50 mila euro a testa per andare avanti con la campagna elettorale, che sta costando molto di più, mi ritiro. Ringrazio i partiti che lo hanno già fatto”, spiegava Bernardo commentando la situazione destinata alla comunali di Milano.
Una questione che il centrodestra avrebbe però già appianato. “Con i partiti abbiamo trovato la sintesi attraverso una discussione interna che ci permette di andare avanti come una famiglia. I finanziamenti arriveranno”, spiega Bernardo.
Non si è fatta attendere la critica da parte del concorrente Beppe Sala: “io non ho chiesto soldi ai partiti. Ci sono tanti amici che in trasparenza hanno deciso di contribuire”. Ma sul punto Bernardo ha replicato affermando di avere preferenza per modi “più trasparenti, più ufficiali”. Insomma, la campagna per le comunali di Milano entra nel vivo e probabilmente i colpi di scena sono solo all’inizio.