A Milano si conferma l’elezione di Beppe Sala al primo girone di votazioni, senza la necessità di un ballottaggio. Un risultato che ribadisce la fiducia del capoluogo lombardo nella precedente amministrazione comunale e che è stato definito dal primo cittadino come “storico”. D’altra parte, ad avvalorare il divario tra i due principali concorrenti ci sono le cifre percentuali di preferenze assegnate.
Il candidato del centro sinistra ha totalizzato il 57,73% delle preferenze, conquistando 277.478 voti. Luca Bernardo, sfidante del centrodestra, ha totalizzato 153.637 voti, fermandosi ad appena il 31,97%. Un divario ampio e che ha avvallato i sondaggi elettorali e le opinioni raccolte subito dopo la chiusura dei seggi attraverso i primi exit poll.
Amministrative di Milano ed elezioni di Beppe Sala: niente ballottaggio e bassa affluenza
Nel computo dei conteggi, il terzo candidato con maggiori preferenze è stato Gianluigi Paragone, che ha raccolto poco meno del 3% con 14.366 voti. Un dato non scontato, anche considerando le tematiche anti sistema su cui ha puntato durante la campagna (no green pass).
Infine, la candidata del Movimento 5 Stelle Layla Pavone ha ottenuto il 2,7% delle preferenze, con 12.953 voti. Seguono Con percentuali minori Gabriele Marani di ambientaLista (1,57% – 7.566 voti). Giorgio Goggi dei Socialisti (0,71% – 3.402 voti) e Bianca Tedone di Potere al Popolo (0,57% con 2750 voti)
All’interno del quadro appena evidenziato, spicca poi il tema dell’affluenza ai minimi storici. Un fenomeno che dovrà portare in ogni caso la politica verso una riflessione, visto che molti cittadini hanno considerato superfluo recarsi alle urne per esprimere la propria preferenza. In termini percentuali, a Milano solo il 47.7% degli aventi diritto ha deciso di partecipare alle comunali del 2021.
Le dichiarazioni di Sala: saranno i cinque anni più difficili della storia di Milano
I primi commenti in arrivo da Beppe Sala hanno evidenziato la soddisfazione per l’andamento della tornata elettorale, ma anche la consapevolezza che i prossimi anni rappresenteranno una sfida per l’amministrazione della città. “Saranno i cinque anni più difficili della storia di Milano” conferma, spiegando che bisognerà “uscire dalla pandemia, mettere a terra i fondi del PNRR e prepararci alle Olimpiadi”.
Sulla questione dell’affluenza, Sala evidenzia di aver ricevuto circa 50mila voti in più rispetto alle elezioni del 2016, interpretando il dato come “un segno che non si è astenuto chi credeva in me e nell’idea di città che incarno”.
Elezioni di Milano: si ritorna al lavoro entro una settimana
Chiusa senza necessità di ballottaggio la tornata elettorale, è tempo di tornare al lavoro. Il sindaco appena confermato anticipa interventi lampo per la ripresa dell’ordinaria attività amministrativa, promettendo la nuova giunta entro una settimana. Come spiegato nelle dichiarazioni a caldo dopo l’elezione, il focus sarà sull’impiego dei fondi del PNRR.
Nei programmi politici del centro sinistra sono indicate le linee guida che verranno seguite dalla nuova amministrazione. Dalla riqualificazione delle case popolari alle politiche energetiche attraverso l’impiego del teleriscaldamento da Cassano. Dalla riforma della mobilità alla transizione ambientale. Gli impegni restano molti e le risorse in arrivo dovranno essere impiegate in modo oculato. Il tempo rappresenterà come sempre il vero giudice rispetto al voto espresso dai milanesi.