La guerra per salvare lo stadio Meazza e’ solo cominciata. Il Comitato nato a meta’ novembre (tra i firmatari l’ex vicesindaco Luigi Corbani e Massimo e Milly Moratti oltre a vari vip dello sport e dello spettacolo) ricorrerà al Tar e alla Corte dei conti per vietare l’abbattimento di San Siro. E impugnare la delibera con cui la giunta milanese ha decretato l’interesse pubblico del progetto di Milan e Inter di edificare un nuovo stadio con annesso quartiere commerciale e sportivo. I comitati hanno deciso di indire un’assemblea pubblica sabato mattina al Teatro dell’Elfo.

“Spacciare per investimento una pura operazione immobiliare di privati su aree pubbliche non è onesto né intellettualmente né professionalmente, né politicamente. Si abbia il coraggio di chiamarlo con il suo nome: le due società straniere vogliono fare un affare a Milano, a SanSiro. Il Comune si presta ad usare aree pubbliche per fare un favore a privati, il succo della vicenda è tutto qui”. Le parole sono di Luigi Corbani, ex vicesindaco di Milano e tra i piu’ contrari al progetto del nuovo stadio.
Stadio Meazza, via ai ricorsi a Tar e Corte dei Conti
Le armi che il Comitato No Meazza intende mettere in atto sono quelle legali – ricorso al Tar e alla Corte dei conti – e consultive. Ovvero un referendum aperto a tutti i cittadini milanesi. “Non mettere nel programma elettorale la questione San Siro e fare un atto di Giunta subito dopo le elezioni, non è un atteggiamento onesto nei confronti degli elettori. Se gli argomenti sono così validi, come dicono l’assessore Tasca e il sindaco Sala, vadano in Consiglio Comunale, aprano una bella sessione di discussione e fanno votare il Consiglio Comunale. Non ci si nasconde dietro un voto del 2019, a cui sono seguiti cambiamenti rilevanti con solo delibere di Giunta”.
Il progetto di ristrutturazione firmato Aceti
Il Comitato Si Meazza, nato a inizio novembre, annovera tra i suoi primi firmatari l’architetto Riccardo Aceti. E’ stato lui a firmare cinque anni fa un progetto di ristrutturazione dello stadio che prevede la riduzione della capienza al primo e secondo anello, e la trasformazione del terzo in “galleria panoramica”.
Secondo il Comitato la ristrutturazione non costringerebbe le due società a emigrare. “L’imponente terzo anello si è costruito senza fermare gli incontri di calcio. Al Bernabeu i lavori assai consistenti si stanno facendo aprendo al pubblico, progressivamente, parti dello Stadio: per il “Clásico” 30.000 spettatori. Altri progetti a Milano, per sistemare il Meazza, non sono stati presi neanche in considerazione poiché l’obiettivo era quello di avere le volumetrie che si potevano giustificare con la costruzione del nuovo stadio. E il tutto su aree pubbliche, ci si dimentica spesso di dire”, spiega il Comitato.
Battaglia anche sul “referendum”
Il Comitato contesta l’accelerazione impressa al progetto “nuovo stadio” dal sindaco Giuseppe Sala (che ha respinto l’ipotesi referendum). E promette battaglia in sede legale. “Le scarse motivazioni adottate, la procedura seguita dal 2019 prestano il fianco a ricorsi al Tar, alla Corte dei Conte per danno erariale. E aprono la strada ad una udienza pubblica, al referendum, che sarà cosa ben diversa da quella che immagina il Sindaco e chi sostiene questa operazione immobiliare finanziaria”. L’assemblea pubblica e’ prevista al Teatro dell’Elfo Puccini il 27 novembre alle 10.30.