”La moda faccia un passo indietro e riveda i suoi canoni di bellezza. E’ bella anche una ragazza più “curvy”. E alle fashion blogger “dico: attente ai messaggi che comunicate alle ragazze che vi seguono”. Tony Scaffidi, 37 anni, lavora da anni come art director e make up artist nel mondo della moda. Nel fine settimana ha sepolto a Somaglia, nella Bassa Lombardia, la sorella Giulia. Uccisa due giorni prima dall’ anoressia e dall’aspirazione di lavorare nel mondo della moda.
L’appello del fratello Tony al mondo della moda
La storia di Giulia Scaffidi e’ stata riportata da molti media in questi giorni. La 17enne si e’ arresa giovedì 25 novembre all’ospedale di Lodi. Pesava 26 chilogrammi. La battaglia con l’anoressia era iniziata tre anni prima, quando aveva iniziato prima a privarsi di alcuni alimenti. Poi era scivolata sempre di più nell’indifferenza al cibo. La madre Elena e il fratello Tony se ne erano accorti quando ormai il “male oscuro” aveva afferrato la 17enne che non si alimentava piu’. Prima il ricovero a Piacenza, per quattro mesi. Poi altri ricoveri nel centro specializzato di Villa Guarda. L’anno della pandemia passato in una stanzetta dell’ospedale San Paolo di Milano. “Giulia ormai pesava 30 chili – racconta la madre -. Fummo costrette a restare confinate per mesi nella sua camera, senza uscire mai. Se avesse preso il Covid con il suo corpo ridotto a uno scheletro, non ce l’avrebbe mai fatta”.
il fratello Tony Giulia Scaffidi
“Attenzione ai falsi modelli: scivolare nell’anoressia e’ un attimo”
”Giulia desiderava ardentemente sfondare nella moda. E ne aveva tutte le caratteristiche”, racconta il fratello Tony. “Diceva sempre che sapeva come uscirne, e come curarsi. E’ stata una guerra, per anni. Nascondeva il cibo, si sottoponeva a sforzi fisici assurdi, come salire e scendere le scale per tutta la notte. Beveva solo acqua bollente e non si alimentava”.

La famiglia ora vuole lanciare un messaggio a tutte le ragazze che per il sogno di un corpo perfetto smettono di mangiare esponendosi all’anoressia. “Attenzione ai falsi messaggi che arrivano dal mondo delle fashion blogger e dai social. Se aspirate ad apparire più belle, non e’ rinunciando al cibo che lo raggiungerete”. Nel suo lavoro, Tony Scaffidi piu’ di una volta si e’ scontrato con la realtà di ragazze che rinunciano ad alimentarsi per rientrare nei canoni fisici richiesti per una modella.
”Tante come la mia Giulia. Lavorano senza sosta e senza mai alimentarsi: impossibile reggere”
“Meglio un chilo in più che uno in meno”, consiglia Tony. “Come mia sorella ne ho viste fin troppe. Modelle che nella spasmodica ricerca della perfezione fisica vivono una vita di privazioni. Lavorano per ore e ore senza fermarsi mai: non mangiano nulla per tutto il giorno, nemmeno un caffè. Non so come possano reggere”.
Giulia aveva iniziato cosi’, racconta mamma Elena, “era un’artista” e sognava una vita nel mondo della moda. Quattro anni fa aveva perso il padre, ma la famiglia e’ sicura: non e’ stata quella la causa della sua malattia. Nell’ultimo anno era arrivata a pesare meno di trenta chili. “Ma lei si vedeva perfetta cosi’: si truccava ogni giorno, usava creme per il viso e smalti per far risaltare quella bellezza che, dal suo punto di vista, aveva finalmente raggiunto”.
“A dare l’esempio deve Iniziare lo stesso mondo che loro cercano di emulare. Le fashion blogger – consiglia Tony – diano l’esempio per prime, evitino di accostare il raggiungimento della forma perfetta ai sacrifici alimentari. Si e’ belle anche un po’ “curvy”. Io sono pronto a dare una mano se serve. A mostrare le foto di come era diventata Giulia perche’ altre ragazze non cadano piu’ in quest’errore. Un chilo in più’ e’ meglio che essere ammalate. O perdere la vita”.