“C’è la fase della celebrazione e poi quella del lavoro. Il momento della celebrazione è stato davvero emozionante, ora arriva la fase più importante quella del lavoro“. Lo ha affermato il sindaco di Milano, Beppe Sala, in conferenza stampa in occasione dell’arrivo a Malpensa della bandiera Olimpica con la delegazione di Milano-Cortina 2026 che ha vissuto i giochi di Pechino 2022.
“Nella fase lavorativa c’è una parte operativa per preparare una straordinaria edizione. E poi quella sportiva, la più importante, ci auguriamo tutti che loro ci siano per l’edizione di Milano Cortina“, aggiunge guardando gli atleti, tra i quali Fontana, Brignone, Lollobrigida e Mosaner.
I Giochi tornano in Italia 20 anni dopo Torino 2006
Il sindaco inoltre poi pubblicato un post sulla pagina Facebook di MilanoCortina 2026 in cui afferma: “Eccola la bandiera Olimpica è tornata a casa. Vent’anni dopo Torino 2006, con MilanoCortina2026 i Giochi tornano in Italia!“. L’unico neo di questo post che è stato erroneamente scritto ‘Torino 2026’ al posto di ‘Torino 2006’, ma niente di irreparabile: i social media manager si metteranno al lavoro per modificare l’anno.
Difficilmente l’inaugurazione avverrà nel nuovo stadio
Infine in una lunga intervista rilasciata quest’oggi su Gazzetta dello Sport il primo cittadino del capoluogo lombardo ha escluso quasi del tutto l’ipotesi di vedere la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici invernali all’interno del nuovo stadio di Milan e Inter. “È un tema che non va visto relativamente alle Olimpiadi, ma nella sua importanza legata al calcio, con la tempistica complicata che richiede. Non credo proprio che sorgerà un nuovo stadio in tempo per i Giochi.” Sala ha poi ipotizzato che la cerimonia d’apertura quasi sicuramente avverrà all’interno dell’attuale stadio Giuseppe Mezza.